Moneta Unica Europea l’Euro: origini e sviluppo
Breve storia sulla nascita dell'Euro. Dalle monete dei singoli Stati ad una moneta unica – un cambiamento radicale nelle abitudini degli italiani

Ricordi indelebili: il primo giorno dell’euro

Ricordo quel giorno come su fosse ieri, eppure sono trascorsi quasi venticinque anni. 2 Gennaio 2002, a quell’epoca lavoravo a Milano, e come di consueto tornavo a Napoli in famiglia per trascorrere le vacanze natalizie. La data che ho citato corrisponde al primo giorno lavorativo di quell’anno epocale: il giorno prima era entrato in vigore il passaggio dalla Lira all’Euro anche per i comuni cittadini e si poteva spendere con la nuova valuta.

Un caffè pagato in euro: il cambiamento nella vita quotidiana

Mi incontrai con il mio amico Claudio, per salutarci e scambiarci gli auguri per il nuovo anno ed andammo a prendere un caffè in una famosa caffetteria del nostro quartiere. Il bello venne al momento di pagare. Offro io! Dissi tirando dalla tasca le lire (io sono un po’ restio alle novità); no offro io, disse Claudio, tirando fuori le monetine in euro, lui al contrario gradisce le novità. Vinse lui offrì il caffè pagandolo per la prima volta con questa nuova moneta da 2 euro, ricevendo il resto in lire. Questo perché per i primi due mesi dall’introduzione della nuova valuta, si potevano ancora utilizzare le vecchie valute esistenti nei singoli 12 stati aderenti al nuovo sistema monetario europeo.

Le tappe della rivoluzione monetaria europea

Ripercorriamo ora, brevemente, le tappe che hanno portato a questa epocale rivoluzione monetaria.

L’idea di una moneta unica: un progetto europeo ambizioso

Concepire una moneta unica che possa circolare in un intero Continente, o in una buona parte di Stati ad esso appartenenti non può essere altro che il raggiungimento di un processo evolutivo durato molti anni e che ha visto coinvolte tante diverse nazioni ognuna delle quali porta intorno al tavolo delle trattative le proprie opinioni, proposte, ma fondamentalmente i singoli bilanci economici, dimostrando di riuscire a mantenere stabile nel tempo la bilancia commerciale con tendenza al rafforzamento e progresso dei propri conti per garantirne una stabilità futura.

Gli anni ’60: il boom economico europeo

Gli anni ’60 del secolo scorso hanno rappresentato per l’Europa uno dei momenti più floridi e ricchi a livello economico. Industrie e commercio, lasciato alle spalle il periodo di ricostruzione post bellico degli anni ’50 vivevano un florido momento in ognuno dei paesi europei, non tutti allo stesso livello, ma fiorenti erano le relazioni economico internazionali, continue le operazioni di import-export, distesi i rapporti politici tra stati europei. Nei decenni successivi specie dopo lo scioglimento del “blocco sovietico” altre nazioni europee intrapresero attività comuni tese a continui e futuri accordi in campo economico e commerciale.

Ispirazione dal modello USA: verso l’unione monetaria

Un po’, prendendo spunto dal modello USA, i governi dei paesi europei iniziarono a maturare l’idea di un unione economico monetaria che avesse anche il traguardo in una moneta unica al fine di facilitare il commercio e la stabilità economica tra i paesi membri.

Il Trattato di Maastricht: fondamento dell’Unione Europea

Ma passarono circa trenta anni dalla nascita dell’idea, alla firma del Trattato di Maastricht, che possiamo considerare il fondamento della nuova Europa.

Firmato il 7 Febbraio del 1992, dai dodici paesi membri dell’allora Comunità Europea, ed entrato in vigore un anno e mezzo dopo il 1° Novembre 1993, stabilisce i tre pilastri dell’Unione Europea fissando anche le regole politiche e i parametri economici e sociali necessari per l’ingresso dei vari Stati aderenti alla suddetta unione (parametri di convergenza).

Le tappe del passaggio dalla lira all’euro

Vediamo pertanto quali sono le varie tappe che ci portano al passaggio dalla lira all’euro. Noi parliamo della nostra moneta, ma parallelamente lo stesso avveniva negli altri undici paesi ai quali ben presto è seguita la Grecia.

  1. 1°Gennaio 1999 l’ euro diventa la moneta comune di 11 Paesi europei, e (in Italia) affianca la lira nei pagamenti che non richiedono l’uso del contante. Contestualmente i ministri finanziari ed i governatori delle banche centrali dei paesi che adottano l’euro hanno annunciato i tassi di cambio tra le valute dei rispettivi paesi, e il metodo con cui vengono fissati i tassi di conversione tra queste valute e l’euro.

  2. 1°Gennaio 2001 anche la Grecia entra nell’Unione monetaria. Siamo a 12 Paesi aderenti.

  3. 30 Agosto 2001 la Banca Centrale Europea presenta ufficialmente le nuove banconote e monete espresse in euro.

  4. 1°Settembre 2001 in Italia inizia da parte della Zecca la coniazione delle monete, un mese dopo la Banca d’Italia inizia la stampa delle banconote. Sacchettini di monete nuove vengono consegnate alle banche ed alle poste e messe a disposizione della popolazione affinché la stessa possa cominciare a conoscerle.

  5. 15 Dicembre 2001 i Kit di nuove monete sono acquistabili dai cittadini pagandone l’equivalente in lire ed entrano di fatto nelle tasche degli italiani.

  6. 1°Gennaio 2002 l’euro diventa la moneta ufficiale dei dodici paesi, per due mesi le lire si possono ancora utilizzare, di fatto gli italiani utilizzarono parallelamente due monete diverse per due mesi. Si acquistava un bene pagando in lire o euro e si otteneva il resto eventuale sia in lire che in euro. Gli assegni bancari non potevano essere emessi più in lire. Ed i bonifici andavano espressi solo in euro.

  7. 1° Marzo 2002 la lira perde valore legale, tutti gli scambi avvengono in euro ed alla Banca d’Italia si potranno consegnare le vecchie lire che verranno cambiate ancora in euro per dieci anni e poi prescritte.  

Il tasso di conversione lira/euro: come è stato stabilito

Soffermiamoci un attimo sul punto 1 elencato sopra e cerchiamo di capire come si è arrivati a stabilire il rapporto di conversione lira/euro. I tassi di cambio che furono stabiliti all’epoca dai rispettivi governi di ogni singolo paese rimarranno immutati per sempre. Tutti gli italiani si sono ritrovati quindi in tasca 1 euro consegnando 1936,27 lire. Ma come si è arrivati a stabilire questo rapporto di cambio? Agli italiani fu comunicato il valore di un euro in lire senza dare troppe e dettagliate spiegazioni, ma la curiosità ci spinge a scoprire qualche cosa in più.

ECU: la moneta virtuale che ha anticipato l’euro

Scopriamo quindi che esisteva e veniva usata una moneta virtuale, come la chiameremo oggi, denominata all’epoca in gergo tecnico moneta di conto: l’ECU (European Currency Unit) Unità Monetaria Europea, fu istituita nel 1979 nell’ambito del sistema monetario europeo e veniva utilizzata come unità di conto nelle transazioni tra banche centrali dei vari paesi europei, come strumento regolatore dei cambi tra valute europee, e per la redazione del budget interno della Comunità Europea. La stessa era composta da un paniere di valute di vari paesi europei, ed il suo valore era determinato dalla media ponderata di queste valute ognuna relazionata all’importanza economica del paese corrispondente. Periodicamente veniva aggiornata una tabella con i rapporti di cambio delle varie monete contro l’Ecu. Alla firma del trattato di Maastricht erano dodici i paesi europei le cui valute contribuivano a creare l’Ecu, questa composizione fu congelata fino al 31 dicembre 1998 tenendo comunque aggiornati i rapporti interni di cambio.

Quando il 1° gennaio 1999 fu introdotto l’Euro in realtà non si fece altro che sostituirlo con l’esistente Ecu (alla pari nel rapporto di 1 contro 1) ed in quel momento un Ecu valeva appunto 1936,27 lire. Lo stesso valse anche per la conversione delle valute in euro degli altri dieci paesi aderenti. Il dodicesimo era la Gran Bretagna che come ben sappiamo si è tenuta cara la sua Sterlina rimanendo fuori dall’unità monetaria.

L’impatto dell’euro sulle abitudini degli italiani

Concluderemo il discorso sull’euro alleggerendo un poco il tema e parlando di come gli italiani hanno accolto la nuova moneta. Per quanto riguarda i tagli delle banconote ci siamo trovati di fronte a valori ben diversi dalle abitudini precedenti: 1000 lire, 5000 lire 10000 lire ecc. La banconota da 5 euro infatti per noi, che per anni abbiamo continuato in mente ad effettuare un cambio immediato con la lira, corrispondevano a 10000 lire!

Figurarsi quando nelle nostre tasche ci siamo trovati i tagli da 20 e 50 euro (che sono i più diffusi) e che, noi pensavamo: ma sono circa 40000 e 100000 lire!!! Per non parlare dei tagli da 500 euro, praticamente circolanti solo tra i vip, e visti con diffidenza da tante categorie di persone a cominciare dai commercianti, fino alle autorità di controllo che ben presto le identificavano come strumento che favoriva l’evasione fiscale.(in un unico taglio un valore di quasi un milione di lire dell’epoca).

Il ritorno dei centesimi e l’adattamento della popolazione

Un’altra particolarità ci venne riservata dalla circolazione delle monete, il ritorno all’uso dei centesimi, ricordati solo dagli italiani molto anziani, scomparvero infatti tra le due guerre, non esisteva con la lira attuale che circolava ad unità intera. Ci volle un poco per abituarsi, le nostre tasche erano inizialmente piene di queste fastidiose monetine coniate con una bassa lega, specie i 5, 2 ed 1 centesimo. Negli anni a seguire, tra prezzi crescenti e pratiche commerciali tendenti ad arrotondare i prezzi dei beni, le monetine più piccole sono andate quasi a scomparire.

Vantaggi e criticità dell’euro dopo vent’anni

Oggi, quando mi incontro con Claudio, o con qualche altro amico ci soffermiamo a parlare magari dei prezzi che aumentano, dei soldi che non bastano, del caro vita in generale. Tutti siamo consapevoli che questo epocale cambiamento dopo oltre venti anni ha apportato, come in tutte le cose tanti vantaggi ma anche delle criticità.

I nuovi paesi aderenti all’euro: dal 2002 al 2023

Nel frattempo i paesi aderenti alla moneta unica europea sono aumentati di ben otto stati, ultimo in ordine di tempo la Croazia che ha adottato la moneta unica nel 2023. Da quel lontano 2002 ad oggi hanno anche adottato la moneta unica i seguenti paesi: Slovacchia, Slovenia, Lettonia, Estonia, Lituania, più le due isole di Cipro e Malta, portando ad un totale di venti le nazioni che usano l’euro.

Dove approfondire la storia dell’euro

Rinviamo i lettori interessati ad approfondire l’argomento ai tanti siti internet dove è possibile approfondire tutti i temi accennati, dal Trattato di Maastricht agli aspetti giuridici ed ai risvolti economici che questa “rivoluzione monetaria” ha portato alla nostra società.

 

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