All’Ospedale San Paolo di Napoli: la soluzione avanzata per ipoacusia e sordità
L’Ospedale San Paolo di Napoli ha eseguito con successo i primi impianti di protesi acustiche Osia, un sistema di ultima generazione per il trattamento di ipoacusia trasmissiva, mista e sordità monolaterale.
Innovazione nel trattamento dell’ipoacusia: impiantate protesi “Osia” all’Ospedale San Paolo di Napoli
L’Ospedale San Paolo di Napoli, presso l’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria diretta dal dott. Giuseppe Panetti, ha eseguito con successo i primi impianti di protesi acustiche Osia, un sistema di ultima generazione per il trattamento di ipoacusia trasmissiva, mista e sordità monolaterale.
Dai “Baha” all’”Osia”: un salto tecnologico
In precedenza, la struttura aveva adottato gli impianti Baha, dispositivi a conduzione ossea passiva che, pur garantendo risultati soddisfacenti, presentavano limitazioni nella qualità del suono percepito dai pazienti. Per superare queste criticità, è stato introdotto il sistema Osia, progettato per offrire performance acustiche superiori e un’esperienza uditiva ottimizzata.
Come funziona la tecnologia “Osia”
L’Osia si distingue per essere un dispositivo attivo, dotato di un trasduttore piezoelettrico impiantato sottocute che genera vibrazioni dirette all’osso. Questo meccanismo elimina le dispersioni del segnale causate dai tessuti cutanei, garantendo una trasmissione più potente, precisa e nitida, in particolare nelle alte frequenze.
Grazie alla stimolazione ossea diretta, senza attenuazioni da parte della pelle, il sistema assicura una resa sonora più naturale rispetto alle soluzioni passive, risultando efficace anche in casi di ipoacusia medio-grave. La batteria, situata nel processore esterno, è di tipo usa e getta e facilmente sostituibile, mentre la componente interna rimane stabile e non necessita di rimozioni; quindi la batteria esterna è sostituibile senza rimuovere tutto l’impianto.
Oggi, grazie alla tecnologia Osia, i pazienti possono beneficiare di: prestazioni acustiche superiori, stimolazione ossea diretta senza perdita di segnale, migliore adattabilità e comfort.
Vantaggi aggiuntivi e indicazioni cliniche
L’assenza di elementi che attraversano la cute riduce significativamente il rischio di infezioni o irritazioni. Il processore esterno, sottile e applicabile magneticamente dietro l’orecchio, è compatibile con dispositivi wireless, come smartphone e accessori Bluetooth.
Questa tecnologia si rivela ideale per pazienti non idonei alle protesi tradizionali, ad esempio in presenza di infezioni croniche, atresia del condotto uditivo, malformazioni o precedenti interventi chirurgici.
Intervento e follow-up
L’operazione viene eseguita in day surgery – o chirurgia in giornata, è una modalità di ricovero che permette di effettuare interventi chirurgici e tornare a casa il giorno stesso, senza pernottamento – , con un breve recupero. Dopo l’impianto, i pazienti ricevono: l’attivazione del processore esterno, un programma personalizzato di riabilitazione uditiva, il supporto di un’équipe audiologica specializzata.
Le dichiarazioni del dottor Panetti
“L’adozione del sistema Osia – sottolinea Panetti – costituisce un passo avanti rilevante per la sanità campana e in particolare per l’Ospedale San Paolo. Questo traguardo segna un progresso nello sviluppo delle tecnologie uditive impiantabili nel Sud Italia, reso possibile grazie al sostegno della direzione strategica dell’ASL Napoli 1 Centro.”
“Oggi l’Osia è tra le soluzioni più avanzate per la riabilitazione uditiva in pazienti non candidabili alle protesi convenzionali. La sua tecnologia attiva combina alte prestazioni, discrezione estetica e connettività moderna, migliorando tangibilmente la qualità della vita dei pazienti,” conclude il direttore.
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