Armi facili – Punto di non ritorno!
Armi facili – Punto di non ritorno!
di Massimo Capasso
Caserta 7 ottobre 2025
Ancora tragedie di omicidio suicidio; e omicidio per vendetta: Poliziotto che ammazza collega e poi si ammazza e persona anziana che uccide Maresciallo dell’Arma perché ha indagato i suoi figli. Ancora Vigile Urbano al terzo mese di gravidanza si uccide. Questi tre eventi hanno un denominatore Comune:”avevano a disposizione un arma pronta a fare fuoco,per risolvere il problema”. Questo preoccupa molto perché nella civiltà dell’avere per sentirsi vivo ; della solitudine che l’algoritmo non colma; il perdere un riferimento deificato significa perdere tutto, ogni senso per vivere ed ogni ragione per esistere.
Il Pathos del grilletto premuto è la certezza che qualsiasi sia il tuo problema non si possa risolvere. Se la perdita oggettuale allora è tutto il tuo mondo, quello non deve esistere più perché nel tuo delirio mascherato da normalità io sono diventato il Dio del mio compagno e per questo ho potere di vita e di morte. Questo succede quando non si approccia all’altro con la semplicità di essere se stessi. Costruiamo a volte con la nostra vita altari dove sacrifichiamo la libertà dell’altro ed anche la nostra. Quando allora non accettando noi stessi ci proponiamo come un Dio per l’altro erigendo un totem che questi sceglie di venerare perché solo quello ho permesso che lui conoscesse; è impensabile che l’interlocutore scelga di potere andare via perche’ troppe domande mi faranno ricordare che in fondo anche con la pistola non si è il guerriero con l’armatura ma il nano che in essa si nasconde.Allora il dolore diventa insopportabile e quindi premere due volte un grilletto. non costa nulla;anche perché quando si uccide chi ci e’stato vicino;chi ha condiviso un cammino anche se per poco tempo;non lo si fa per punirlo ma solo perché sarebbe la prima persona a constatare che l’ucciso in fondo non era per nulla la persona che aveva conosciuto ed amato. E questo il delirio di onnipotenza infantile dell’uccisore non può permetterlo.
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